Da decenni suscita vasto interesse il problema dello
status sociale e culturale degli artisti medievali, la cui produzione è stata a lungo ritenuta prevalentemente anonima. In un’epoca priva d’una specifica letteratura artistica, preziose indicazioni giungono dalle opere ‘firmate’, ossia provviste di iscrizioni dichiarative della loro paternità.
Il progetto mira a realizzare, tramite il censimento, lo studio, la schedatura, la documentazione iconografica, un repertorio il più possibile completo delle opere – in tutte le tecniche – ‘firmate’ in latino e nei volgari italiani (con estensione ad alfabeti non latini in casi di compresenza), su un territorio corrispondente all’Italia attuale, dall’Alto Medioevo al Gotico internazionale, includendo anche opere prodotte da artisti ‘italiani’ a/per ‘l’estero’ o da ‘stranieri’ in/per l’Italia, o in Italia ab antiquo; si censiscono anche le opere note solo per tradizione indiretta.
Delle ‘firme’, presenti su un’ampia gamma di manufatti – testi spesso estesi, eterogenei dal punto di vista linguistico, metrico, paleografico, nella relazione con l’opera, nella funzione – per lo più mancano trascrizioni e riproduzioni. Talora, le opere stesse sono poco familiari agli studi: p.es., fra i manufatti più spesso ‘firmati’ figurano le campane. Eppure, se interrogate nel nesso monumento-testo-scrittura, le opere ‘firmate’ forniscono indizi sulla condizione, l’autocoscienza, la cultura, il sentimento religioso o civico dell’artista, i rapporti con committenza e pubblico, l’organizzazione del lavoro e le ‘strategie di mercato’, e un’ampia documentazione sul lessico artistico.
Precipua caratteristica del progetto è pertanto l’interazione fra valutazioni storiche, storico-artistiche, testuali, paleografiche ed epigrafiche sul complesso opera-iscrizione, il che comporta una stretta collaborazione fra competenze diverse.
Ad ogni opera è dedicata una scheda, in cui sono interrelate informazioni storiche, storico-artistiche e testuali, apparati iconografici; i sistemi di trascrizione e descrizione delle iscrizioni (appositamente approntati), di analisi delle attestazioni e di archiviazione informatica sono stati studiati per mettere in valore negli oggetti e nelle iscrizioni tutti gli aspetti d’interesse.
La pubblicazione si articola in due versioni:
- libraria (Centro Edizioni SNS), strutturata per sezioni geo-cronologiche e tipologiche;
- informatica, come
data base navigabile
on line, previa codifica e immissione dei dati in una griglia predefinita. I vantaggi consistono nell’uso di tecniche di archiviazione e analisi comuni all’intera consistenza censita e sempre aggiornabili, nella possibilità di gestire una documentazione virtualmente illimitata e di costruire, al tempo stesso, un archivio e uno strumento di ricerca interrogabile secondo percorsi mirati. Il
database (Nomina), progettato da Andrea Vecchi (Liberologico s.r.l., Pisa), è attualmente ad accesso riservato; la pubblicazione delle prime sezioni ad accesso libero, con alcune centinaia di schede, è prevista per il 2009-2010.
E’ in cantiere l’estensione del progetto al Rinascimento (limite inferiore di massima il 1550, l’anno della prima edizione delle
Vite del Vasari): sembra infatti di grande interesse la prosecuzione dell’indagine sulla ‘firma’ in un’epoca di profonde modifiche nello
status dell’artista, nel suo rapporto con la committenza, nell’organizzazione del lavoro e in relazione al sorgere d’una specifica letteratura d’arte.
Sono costanti collaboratori del progetto di ricerca Roberto Paolo Novello e Giampaolo Ermini.