Il progetto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, prevede la creazione di un archivio delle immagini allegoriche diffusesi nel corso del Cinquecento.
L’analisi cercherà di riprodurre una mappa geograficamente comprensiva delle molte esperienze italiane, a Roma, Firenze, Venezia, Bologna ecc. Lo studio delle singole figurazioni si organizza intorno all’identificazione e allo studio delle fonti letterarie delle diverse invenzioni, prima tra tutte l’Iconologia di Cesare Ripa, il notissimo repertorio di figure allegoriche pubblicato a Roma per la prima volta nel 1593, e poi di nuovo nel 1603 con un corredo di illustrazioni xilografiche su disegno di alcuni artisti tra cui Giovanni Guerra.
La straordinaria proliferazione delle figure allegoriche nella decorazione ad affresco della Roma di fine Cinquecento, soprattutto all’interno dei cantieri pittorici portati avanti nei Palazzi Vaticani nei pontificati di Gregorio XIII (1572-1585), Sisto V (1585-1590) e Clemente VIII (1592-1605) segna certamente uno dei momenti più importanti per la fortuna dell’allegoria.
La ricerca intende concentrarsi, in questa prima fase, proprio sul contesto romano, prendendo in esame le figure allegoriche che potevano essere note a Ripa, e la cui esecuzione è cronologicamente più vicina alla stesura dell’Iconologia, allargando poi il campo d’azione ai testi figurativi più importanti dell’età della Maniera, sui quali si erano formati i protagonisti della scena pittorica di fine Cinquecento. Verranno poi presi in esame i cicli più rappresentativi della pittura profana di altre aree geografiche, quali Firenze e Venezia.
Il tentativo di costruire un atlante delle personificazioni e delle allegorie, bibliograficamente aggiornato e liberamente fruibile online si integrerà con una serie di ricerche specifiche e di pubblicazioni cartacee.
Partecipano a questo progetto Daniele Brina, Chiara Colombi, Angelina Novoni, Manuela Valvassori e Daniele Leccese.
Il progetto grafico è a cura di Mirko Delcaldo. Il software è stato realizzato anche da Andrea Vecchi.
Il progetto si avvale della preziosa collaborazione di Stefano Pierguidi.